Una delle potenzialità di miglioramento dell’attività clinica prevede il passaggio da una modalità organizzativa prevalentemente fondata sull’efficienza ad una più orientata all’efficacia, all’output, attraverso la realizzazione di percorsi diagnostico/terapeutici/assistenziali interdisciplinari in grado di permettere la vera e completa presa in carico del paziente, dal momento del primo approccio alla struttura sanitaria sino al termine del suo iter, favorevole o meno che esso sia.
L’organizzazione per processi e la definizione dei percorsi come standard di riferimento per lo sviluppo delle attività aziendali e come modo d’essere dell’azienda, rappresentano strumenti indispensabili per governare la domanda di prestazioni sanitarie (siano esse specialistiche ambulatoriali o di ricovero), quindi per incidere sull’appropriatezza del ricorso alle prestazioni sanitaria, dell’uso delle risorse disponibili e, quindi, anche sul tasso di ospedalizzazione.
I PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICO ASSISTENZIALI
L’adozione della gestione per processi va intesa anche come uno strumento utile al miglioramento continuo dei risultati in generale e della qualità.
Lo studio dei processi, richiedendo il confronto tra le diverse professionalità interagenti nella struttura sanitaria, diviene un mezzo attraverso il quale affrontare:
1- i problemi di gestione concreti relativi al paziente, recuperandone la centralità e ponendo attenzione ai suoi bisogni di salute;
2- l’integrazione (ed il dialogo) tra le diverse figure professionali che agiscono in ambito sanitario
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